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Pubblicato il 23 Marzo 2018

Giornate FAI di Primavera: ecco i tesori da scoprire nelle Valli Bergamasche

Categoria: News

Tornano le Giornate di Primavera promosse dal Fondo per l’Ambiente Italiano: la XXVI edizione è prevista per i prossimi 24 e 25 marzo, proprio nei primi giorni della nuova stagione.
Mille i luoghi aperti in tutta Italia, che daranno nuovamente l’opportunità ai visitatori di esplorare e conoscere contesti speciali, tesori architettonici, storici e naturalistici solitamente poco valorizzati, con contributi di ingresso veramente minimi, scoprendo o riscoprendo la bellezza che ci circonda, a volte inosservata o addirittura dimenticata: per l’occasione, 40mila studenti di scuole medie e superiori, nei panni di apprendisti ciceroni, guideranno come volontari i gruppi di turisti nelle visite.
In 25 anni, sono stati aperti oltre 11mila luoghi in 4.700 città: insomma, “una grande festa dedicata alla bellezza di questo Paese”, come si legge nel sito ufficiale dell’evento.

Diversi sono i possibili itinerari per scoprire quanto le Valli Bergamasche hanno da offrire ai visitatori.

Alla scoperta della Val Cavallina e del lago d’Endine

Casazza
Cavellas Area Archeologica

Orari di apertura: sabato dalle 15 alle 18; domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Cavellas è l’antico nome medievale della Val Cavallina, ma anche del villaggio romano (risalente al I secolo d.C.) scoperto tra il 1987 e il 1992 per via della costruzione di un supermercato, sotto al quale oggi è visitabile. I resti riemersi sotto quattro metri di detriti, mostrano una vita domestica fatta di agricoltura, allevamento e tessitura di stuoie. I resti si estendono per oltre mille metri quadrati e rappresentano una affascinante lascito dell’antica civiltà.

Casazza
Museo Cavellas – Museo della Val Cavallina

Orari di apertura: sabato dalle 15 alle 18; domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Sito all’interno di Palazzo Bettoni, edificio tardo rinascimentale sull’antica Regia Strada Imperiale, il Museo nasce con lo scopo di raccogliere, catalogare e studiare i materiali legati alla storia, all’ambiente e alle popolazioni della Val Cavallina. Le raccolte sono dedicate alla geologia del territorio, alle risorse dell’acqua, alla vegetazione e agli animali dell’ambiente vallivo. Una tappa ideale nella scoperta della Valle e del lago d’Endine.

Bianzano
Il Castello di Bianzano

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
Al centro dell’antico borgo (visibile nell’immagine sopra), sorge un castello la cui storia è ancora oggi parzialmente avvolta dal mistero. Si tratta di un edificio a pianta quadrata, con gli spigoli allineati ai quattro punti cardinali, circondato da una doppia cinta muraria (di cui oggi si conservano i resti) e al cui centro spicca un imponente torrione. Nel periodo della dominazione veneziana, la famiglia Suardi fece apportare delle modifiche alla struttura, rimuovendo le merlature e avvicinandone l’aspetto ad una dimora civile: fu questo a salvare il castello dalla distruzione, e permetterci di goderne oggi la bellezza, in particolare degli affreschi Trecenteschi, raffiguranti le virtù cardiali, motivi geometrici, putti e losanghe nere.

Val Seriana:
Clusone città d’arte, ma non solo

Casa dell’Orfano Monsignor Giovanni Antonietti

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
Il complesso rappresenta un compendio di architettura novecentesca di epoche differenti: il Padiglione Suardo del 1927; la chiesa di Luigi Angelini del 1929 con affreschi e dipinti di autori vari; la portineria del 1931; l’infermeria del 1933-34; la casa colonica, i cui lavori fuorono avviati nel 1935; le nuove aule scolastiche, inaugurate nel 1939; il teatro progettato dall’ing. Fornoni, da 800 posti a sedere e concepito sullo stile degli antichi teatri romani, con apertura sulla pineta. L’edificio principale ospita un grande affresco di Sesti, il cimitero di guerra e il museo.

Chiesa di San Defendente

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
Costruita a partire dal 1471, ospita oltre cinquanta pitture murali realizzate in due secoli di storia, ideate secondo un certo ordine e utilizzanti al meglio gli spazi disponibili. In massima parte si tratta di ex voto, riproducenti i santi più invocati nelle pestilenze o per particolari bisogni. San Rocco, San Defendente e la Madonna col Bambino sono le figure più presenti. La struttura è stata recentemente protagonista di importanti restauri.

Oratorio dei Disciplini

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
Edificato nel XIV secolo dai disciplini bianchi, fu riedificato nel 1452 e dedicato a San Bernardino da Siena. Mentre l’esterno ha subito vari rifacimenti, l’interno è rimasto quasi intatto. L’oratorio è noto in particolare per gli “affreschi della morte” che campeggiano sulla facciata della parte più antica: il trionfo della morte, l’incontro tra i vivi e i morti, la celebre danza macabra, dipinti nel 1485 da Jacopo de Buschis detto il Borlone. Lo stesso artista firmò, anche se in modo incompleto, una grandiosa Crocifissione del 1471 sopra l’arcosolio.

Orologio Planetario Fanzago

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
L’orologio venne realizzato in ferro battuto da Pietro Fanzago nel 1583. È dotato di un meccanismo geniale, benché semplice, e ancora parzialmente originale, visibile all’interno del Palazzo Comunale e perfettamente funzionante. Con un unico indicatore, segna le ore (in senso antiorario), i mesi, i giorni, la durata del giorno e della notte, i segni zodiacali, le fasi lunari e la durata della lunazione. La carica viene effettuata tuttora a mano e ogni giorno, con grossi contrappesi in pietra, dalla famiglia Donadini, orologiai della cittadina. Il quadrante è coronato da otto teste alate affrescate sul muro.

Chiesa di San Luigi

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
La chiesa appartiene al complesso monumentale della Basilica di Santa Maria Assunta, e venne edificata nel 1796 sopra l’antico cimitero. Gli affreschi murari rappresentano elementi architettonici come cornici, zoccolatura e nicchie. L’altare maggiore è posizionato in una piccola cappella sul fondo con volta a botte. Conserva oggetti utilizzati nelle processioni della Madonna e dei Santi e suppellettili sacre. Su una parete è esposta la tela della “Cacciata dei profanatori dal tempio” (1813) del clusonese Lattanzio Querena.

Val di Scalve e Presolana:
Vilminore di Scalve

Fucina di Teveno

Orari di apertura: sabato dalle 14 alle 17; domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.
Teveno è una piccola località nel comune di Vilminore, a valle della quale si trova la Fucina di Teveno, risalente alla prima metà dell’Ottocento. Inserita in un ambiente naturale davvero speciale, rappresenta la testimonianaza di un mondo ormai scomparso e conserva meccanismi tecnici sorprendenti. Un luogo che racconta la capacità dell’Uomo di dialogare con la natura, che narra dello sviluppo delle abilità tecniche del lavoro. È dotata di una delle poche trombe idroeoliche in Italia, inventata nel nostro Paese nel 1700.

 

Due giorni, insomma, in cui poter esplorare e visitare la bellezza e la storia delle Valli Bergamasche, luoghi di tranquillità e relax nei quali un numero crescente di famiglie decide di cercare una seconda casa per allontanarsi, d’estate e d’inverno, dalla confusione della vita cittadina e ritrovare benessere.

Valli da scoprire, valli da vivere.